Arte, cultura e tradizioni

Samassi per il recupero e riuso del patrimonio edilizio abbandonato

E’ partita anche da Samassi, dalla sua istituzione principale, il Comune, l’azione di recupero ed il riuso delle "antiche dimore in terra cruda” e di conseguenza del terreno. Ne è venuta fuori un’associazione particolare che vede proprio Samassi quale sede principale e che ha il compito di "promuovere il recupero e riuso del patrimonio edilizio abbandonato, onde limitare la cementificazione dei suoli agricoli”. Un passo, grande o piccolo, sarà da decidere, per la difesa della Terra nel suo complesso. 

Un'iniziativa di portata Europa

Da Samassi si è irradiato verso Bruxelles, verso l’Unione Europea, un messaggio affinché entro la metà del Secolo si smetta di costruire sul terreno agricolo, perché non via sia alcun nuovo capannone, programmando il riuso dell’esistente, che in qualche caso è anche molto "abbondante” rispetto alle necessità. La riscoperta dell’ospitalità diffusa per mettere un argine ad un turismo che vuole spazi ed inquina più di quello che ci si immagina, diventa un punto di partenza, insieme alle tante piccole cose, come fare il pane in casa, peraltro vi sono splendidi elettrodomestici adatti a ciò, fare l’orto, quando è possibile, prendersi cura del pezzo di strada davanti alla propria casa, con fiori e piante e molte altre cose. E se il messaggio è partito dalla Sardegna, da Samassi forse una ragione c’è: l’Isola è la zona dei centenari non dello slow-food, che è invenzione moderna e sofisticata, ma proprio della vita tranquilla e serena, non passiva, ma attenta alla natura ed al suo ciclo. Samassi, in definitiva come baluardo delle nevrosi e della scomparsa delle tradizioni importanti.

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