Falqui, il 'confetto' di Samassi
Ancora oggi assai apprezzato in tutta Italia, e non solo, il confetto Falqui è una specialità di Samassi (Campidano di Cagliari, Sud Sardegna) capace di smuovere anche i metabolismi più pigri
Sulmona è la patria dei confetti: certo che si ma non molti sanno che anche in Sardegna (in special modo a Samassi, nella Provincia del Sud Sardegna), un farmacista di nome Pasquale Falqui ebbe un’idea geniale che lo portò a creare il primo confetto di prugna (Prunol) non da deglutire ma da succhiare e masticare, proprio come si fa con una classica caramella.
Certo gli effetti di questo prodotto, così come i suoi usi sono di molto differenti da quelli dei classici confetti di Sulmona ma anche quelli Falqui sono utili per donare il sorriso a chiunque ne abbia un grande bisogno.
Un confetto per lassativo
Tutto nasce da una semplice necessità legata all’estratto di prugna: assai utilizzato come lassativo risultava difficile da deglutire e per questo necessitava di essere assunto con un bicchiere d’acqua; ma con la sua invenzione Falqui riuscì a renderlo ‘mangiabile’ come una caramella e quindi assimilabile ovunque e in qualsiasi momento: fu così che nel1938 brevettò una soluzione che iniziò a spopolare in tutto il mondo.
Con la fine del conflitto mondiale, infatti, la piccola realtà artigianale di Pasquale Falqui si trasformò in una vera e propria industria che iniziò a sfornare e vendere più di 4 milioni di confetti all’anno: geniale fu la scelta di sfruttare il nuovo mezzo di comunicazione televisivo per promuovere questo prodotto, passato alla storia con il semplice (ma efficace) slogan "Falqui, Basta il nome!”.