La chiesa campestre di Sant'Isidoro
costruita nel 1996 su una collina prospiciente Samassi, la chiesa rurale di Sant'Isidoro è caratterizzata da una facciata in mattoni di pietra con un campanile a vela e dalla riproduzione all'interno della tipica casa campidanese
Samassi ha una
storia molto antica comprovata da chiese ed edifici risalenti ad epoche remote
ma ci sono anche stabili eretti di recente come la chiesa rurale di Sant’Isidoro, costruita nel 1996 nell’omonima area
verde per volere del parroco Don Martino Murgia e di un gruppo di cittadini. L’edificio,
che si trova su una collina panoramica e affaccia su un piazzale sul quale è
stata eretta la statua in pietra del santo, ha un’architettura sullo stesso
stile delle altre chiese del comprensorio.
La facciata in
mattoni di pietra è provvista di una piccola loggia dalle tegole color ocra
sorretta da due colonne laterali, mentre sopra di essa fa bella mostra di sé uncampanile a vela a una sola luce; il
portale in legno introduce all’interno con una sola navata, un tetto ligneo e
un’area presbiteriale rialzata rispetto al livello generale della chiesa. L’aula
può essere ampliata tramite un dispositivo mobile situato dietro l’altare che,
ritirandosi, permette il collegamento con la limitrofa sagrestia.
Tra le opere più interessanti conservate all’interno della chiesa di Sant’Isidoro troviamo una notevole riproduzione di una tipica casa campidanese realizzata dall’artista Vacca, originaria del luogo, e alcune scene di dimensioni imponenti raffiguranti la vita di Sant’Isidoro. L’edificio religioso, a dispetto dell’origine relativamente recente, è oggi un punto di riferimento per tutta la comunità di Samassi.