I dintorni: la ridente Serramanna
serramanna è un importante centro del campidano a pochi chilometri da samassi. La cittadina dalla lunga storia merita assolutamente una visita per le pregevoli chiese, il museo delle tradizioni religiose e il menhir perda fitta
Pochi chilometri da Samassi, alla confluenza tra Flumini Mannu e rio Leni giace la graziosa Serramanna, uno dei maggiori centri del Campidano. La sua storia comincia all’epoca della Cultura di Ozieri come testimonia il villaggio di Cuccuru Ambudu, per proseguire con la dominazione romana e il Giudicato di Cagliari, precisamente curatoria di Gippi. Dopo Arborea e Pisa nel 1323 subentrarono gli aragonesi che introdussero il feudalesimo: De Besora, Ribelles. Emanuele Ribelles, De Gerp sono solo alcune delle famiglie che si alternarono al comando fino al 1839. Per secoli l’economia fu basata esclusivamente sull’agricoltura ma oggi ci sono anche importanti industrie vinicole e conserviere.
Il patrimonio culturale è davvero importante a cominciare dal menhir Perda Fitta, un antico blocco granitico di un metro e mezzo raffigurante la Dea Madre. Tra le chiese si distingue la parrocchiale San Leonardo, che fonde in uno gli stili gotico-catalano e barocco e può vantare un campanile quattrocentesco e una cupola seicentesca. C’è poi Sant’Angelo, eretta nel cinquecento con la caratteristica statua lignea, San Sebastiano che ospitò i frati domenicani fino al 1854 e la campestre di Santa Maria che venne eretta intorno all’anno Mille. Merita una visita il Museo delle memorie e delle tradizioni religiose di Serramanna, dove sono conservati arredi sacri, statue e suppellettili.