San Geminiano, patrono strettamente legato a Samassi
il patrono di samassi fu un vescovo martirizzato durante le persecuzioni neroniane. A lui è dedicata la principale chiesa del paese in trachite di serrenti, nonché tre feste distinte nel corso dell'anno
A Samassi la devozione verso San Geminiano, o Santu Millanu in lingua sarda, è davvero viscerale. Di lui si sa che visse all’inizio dell’era cristiana, quando praticare la nuova religione era ancora un reato, e che dopo essere diventato vescovo di Cagliari venne martirizzato durante le persecuzioni dell’imperatore Nerone. Divenne patrono di Samassi nel 1898, quando la popolazione gli attribuì il merito di aver salvato il paese dall’esondazione del Flumini Mannu.
Gli è stata dedicata la chiesa di San Geminiano, situata nella parte alta del paese. Le origini dell’edificio sono ignote, il primo documento scritto in cui è menzionata risale al 1118. L’attuale aspetto romanico risale al Duecento; si fanno notare la facciata in trachite di Serrenti con il campanile a vela a due luci e l’abside semicircolare. L’interno a navata unica ospita il mausoleo di Emanuele Castelvì, realizzato nel 1586 in marmo bianco e trachite.
Il santo viene festeggiato ben tre volte all’anno a Samassi: Santu Millaneddu de su Beranu che si tiene due domeniche dopo la Pasqua, il 16 settembre con la festa patronale e il 17 novembre con Santu Millaneddu de s'ann' è s'unda. In tali occasioni la città si veste a festa e si allestiscono bancarelle con leccornie. In particolare la festa settembrina è quella più sentita, viene recitato il rosario e si rinnova il rito della processione per le vie della città accompagnata da fuochi artificiali e dal suono della banda.